Adolf Hitler, il dittatore nazista responsabile dell'Olocausto durante la Seconda guerra mondiale, è morto il 30 aprile 1945 a Berlino, in Germania. Si ritiene che si sia suicidato nel suo bunker sotterraneo poco prima della resa della Germania nazista.
Dopo che i sovietici avevano circondato Berlino, Hitler si ritirò nel suo bunker con alcuni alti funzionari nazisti, tra cui la sua compagna Eva Braun che sposò poche ore prima del suicidio. Secondo i testimoni presenti nel bunker, Hitler si sparò un colpo di pistola alla testa mentre Eva Braun si suicidò inghiottendo cianuro.
Il corpo di Hitler fu recuperato dai russi dopo la caduta di Berlino e i resti furono sepolti nel cortile della sede del KGB a Mosca. Negli anni '70 i russi ammisero di aver distrutto i resti del corpo di Hitler e bruciato i loro documenti nel tentativo di evitare che la tomba diventasse un luogo di pellegrinaggio nazista.
L'annuncio della morte di Hitler fu fatto da Karl Dönitz, che era stato nominato da Hitler come suo successore nel testamento politico. Dönitz divenne il capo del governo tedesco per un breve periodo prima di arrendersi agli alleati.
La morte di Hitler segnò la fine del Terzo Reich e la fine della Seconda guerra mondiale in Europa. L'identità di Hitler come responsabile di alcune delle peggiori atrocità della storia ha generato un interesse duraturo sulla sua vita, la sua ideologia e le conseguenze del suo regime.
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